Chakra

Il discepolo chiese: “Quale sarà il mio futuro?”

Il Maestro rispose: “Osserva i tuoi limiti. Il futuro sarà il cammino che ti condurrà a liberarti da essi, usando le qualità che hai già costruito in te”.

Chakra significa ruota, è un vortice conduttore e trasformatore.

I Chakra indicano le tappe di consapevolezza in un cammino che parte dalla terra e si eleva verso il cielo attraversando piani diversi che vanno da quello più fisico e grossolano a quello più spirituale e sottile.

Secondo la visione yogica il corpo umano è attraversato da 72000 canali energetici detti Nadi, che percorrono tutto il corpo e si congiungono nel canale principale, corrispondente nel corpo fisico, alla colonna vertebrale. Questo canale energetico si chiama Sushumna.  Lungo il canale centrale, troviamo i Chakra principali: Raja Chakra, i Chakra reali, mentre quelli secondari: Vira Chakra, Chakra guerrieri, sono disseminati in tutto il corpo.

Ognuna di queste ruote energetiche principali, si trova all’incontro fra altre due nadi molto importanti che scorrono rispettivamente alla destra, Pingala, di Sushumna e alla sinistra, Ida. Queste due nadi, rappresentano l’energia femminile e maschile nel nostro essere, l’energia lunare e quella solare e sono collegate agli elementi acqua (Ida) e fuoco (Pingala). Si incontrano in corrispondenza dei primi 6 chakra attivando appunto un vortice energetico, forniscono l’energia per il funzionamento, per poi aprirsi oltre la sommità della testa dove troviamo il settimo chakra, quello che ci mette in contatto con l’energia divina.

Ogni chakra rappresenta un piano di coscienza, cioè un livello di crescita spirituale. I piani più bassi sono quelli collegati agli istinti mentre quelli più elevati sono collegati con l’evoluzione spirituale.

L’energia scorre attraverso questi canali con movimenti ascendenti e discendenti e il Chakra funziona come un  ingranaggio, un focolaio, che riceve energia e la ridistribuisce, in un raggio di azione specifico, attraverso le nadi

Ad ogni Chakra è anche attribuito un colore, che dipende dal numero di vibrazioni a cui corrisponde. I colori utilizzati possono però variare in base alle tradizioni yogiche di riferimento. Ogni Chakra contiene quindi in se 6 aspetti principali: il colore, i petali del fiore di loto, lo yantra o forma geometrica, il bija mantra o mantra seme, il simbolo di un animale, il simbolo superiore o divino. Ai primi 5 Chakra è collegato anche uno dei 5 elementi: Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Etere e sono collegati ai principali organi del corpo.

Ogni Chakra ha una collocazione, una sfera di esperienza e ad esso associata e un diverso numero di petali di fiore di loto. Queste ruote di energia vengono infatti denominati anche padma, che significa appunto loto.  Questo fiore in Asia ha una simbologia molto potente che richiama il cammino spirituale del ricercatore e praticante. Affonda le sue radici nel fango dello stagno, che rappresenta tutte le pulsioni più basse dell’essere umano, per poi allungarsi fino a bocciare fuori dall’acqua, elevandosi al di sopra di tutto ciò che è materia. Sboccia all’alba e si richiude al tramonto, guidato dalla luce del sole. 

Alla base della colonna vertebrale troviamo Kundalini, il serpente arrotolato in tre spire e mezzo nel primo Chakra. Rappresenta la nostra energia vitale e giace addormentato. La pratica yogica ha il compito di risvegliarlo e portarlo verso i Chakra superiori.

Fare esperienza dei Chakra e delle loro energia attraverso la pratica fisica e meditativa è il solo ed unico modo che comprenderne fino in fondo le proprietà. Vengono stimolati e attivati attraverso le Asana (particolari posture che il corpo assume e mantiene a lungo finché diventano confortevoli), sia con i pranayama (pratiche di controllo della respirazione). 

Il cammino attraverso queste ruote energetiche è lungo e impegnativo, è necessario partire dalla base con umiltà e non avere fretta nel tentativo di raggiungere gli stadi più elevati, solo così l’energia potrà scorrere verso l’alto senza tornare indietro. Solo una base stabile ci permette di salire gli scalini che portano alla consapevolezza senza inciampare. La fretta e la superficialità non ci permetterebbero di ri-conoscere fino in fondo il percorso, è necessario entrare nelle profondità del nostro essere, scavare e guardare in faccia le paure più profonde per poterci liberare dai blocchi e procedere verso la conoscenza d no stessi e del mondo che non è che il nostro riflesso.

“Come sopra così sotto, come sotto così sopra. Come dentro così fuori, come fuori così dentro. Come nel grande, così nel piccolo.”

Approfondiremo nei prossimi articoli tutti e sette i chakra singolarmente, questo è l’inizio di un percorso nel profondo del nostro essere. Buon viaggio!